La Dieta Paleolitica

La dieta paleolitica o del paleolitico
Si sente parlare sempre più spesso di dieta paleolitica (o paleodieta) e fioriscono le interpretazioni, che troppo spesso, però, non illustrano quella che dovrebbe essere in realtà la vera dieta Paleolitica, ma un suo acritico riadattamento basato, superficialmente, solo sulla generica ripartizione dei macronutrienti: proteine, lipidi (grassi) e carboidrati. In realtà la dieta Paleolitica autentica ripropone la vera alimentazione seguita dai nostri avi, ed esclude l’impiego di alimenti apparsi da troppo poco tempo sulla scena evolutiva, ossia: latte e derivati, tutti i cosiddetti carboidrati ad alta densità (cereali e derivati, patate, mais, etc), di alimenti non originari delle proprie terre e di cibi trattati e raffinati.
Alcune interpretazioni sono per una dieta iperproteica, ma si tratta di ipotesi, anche smentite da studi, non solo antropologici, sui reperti fossili.
La verità imprescindibile sembra comunque essere una sola: alimentarsi secondo gola, abitudini e costumi, piuttosto che secondo le vere necessità del corpo umano, significa, prima o poi, dover affrontare seri problemi di salute.

Tra i più noti promulgatori di una alimentazione “paleolitica”, si citano qui Loren Cordain (Paleo Diet), Ray Audette, Aajonus Vonderplanitz (Primal Diet, o “Rawpaleodiet”)

La struttura di questo sito non è mirata solo all’esposizione dei concetti propri della Paleodieta. Infatti, dal confronto con altri tipi di dieta, appositamente riportati in questo sito, si noterà la consistenza degli elementi in comune. Questo perché l’approccio di questo sito, vista la particolarità dell’argomento, e l’assenza di dati certi ed incontrovertibili, è essenzialmente “empirica” e “filosofica”, più che “scientifica”. Si cerca di dare al visitatore una serie di strumenti adatta a guidarlo nella sua scelta di approfondimento bibliografico, che dovrà essere autonoma.
Quello che può essere dedotto dal confronto delle varie opere consultate e in parte qui citate, è che non si può prescindere da quella che è la natura umana: quello che funziona è strettamente collegato ad essa. E la dieta paleolitica, come nutrizione delle origini, è quella che molti, oggi, iniziano a considerare quella evolutivamente più adatta all’uomo.

Prima di proseguire è importante sottolineare che questo sito è volto solamente alla diffusione ragionata delle linee guida di quella conosciuta comunemente come “Dieta Paleolitica” o “Paleodieta” (o altro)  e degli  argomenti correlati. Questo non è un sito a carattere medico e i principi qui contenuti non intendono costituire direttamente, né indirettamente, alcun tipo di diagnosi, non sono un sollecito all’autodiagnosi, né a curarsi da soli, né ad abbandonare terapie mediche in atto.
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Ma cosa mangiavano i nostri antenati? Quale era la vera dieta paleolitica?
In tempi remoti gli esseri umani, sopravvivevano cacciando, pescando, e raccogliendo frutta, verdura, e altri prodotti della terra. Per questo molti studiosi hanno denominato questi nostri antenati “cacciatori – raccoglitori”. Ma la cosa non è così immediata come potrebbe sembrare. La varietà degli alimenti dipendeva molto dalle zone e dalle stagioni. E anche dal caso, dall’abilità e da altri fattori che oggi non sarebbero affatto importanti o limitanti.
Ricerche sul DNA, hanno dimostrato che negli ultimi 40.000 anni, il DNA è cambiato in una trascurabile percentuale, quantificabile nello 0,02% soltanto, rendendo , di fatto, la costituzione dell’uomo praticamente uguale a quella degli uomini del paleolitico più recente (paleolitico superiore).

Cosa mangiavano? Si fa prima a dire cosa non mangiavano… O, meglio, cosa è cambiato tra i 10.000 e i 15.000 anni fa (il periodo cambia a seconda delle zone considerate).
Tra i 10.000 ed i 15.000 anni fa, l’uomo iniziò a comprendere che era possibile evitare migrazioni legate all’alternarsi delle stagioni, e che era possibile ottenere delle risorse alimentari conservabili e/o usufruibili tutto l’anno. Tale possibilità era legata alla scoperta ed alla adozione di 2 nuove pratiche: L’agricoltura e l’allevamento.
Gli alimenti che vennero allora privilegiati furono quelli che potevano essere ottenuti in ogni stagione o, meglio, anche conservati un periodo lunghissimo, anche tutto l’anno. Cosa non da poco, visto che mancavano metodi di conservazione validi (quelli che abbiamo oggi pur essendo validi hanno spesso effetti dannosi sulla qualità nutritiva degli alimenti, e di riflesso quindi, anche sulla salute umana).
Ma quali erano questi alimenti ottenibili e/o conservabili tutto l’anno?
Principalmente cereali e latte. Quelli che ancora oggi, i più, ritengono così importanti in una “dieta equilibrata”…
Cereali e Latte sono per la dieta paleolitica, invece, gli alimenti da evitare o, meglio, da sostituire con altri più adatti alla “natura umana”.
Anche tè, caffè, cacao, vino, aceto e sale (sodio e potassio sono forniti bilanciati dagli altri alimenti consumati) sarebbero alimenti estranei all’evoluzione umana. Così come lo sono altri alimenti di origine moderna (grassi trans e vari oli di semi) che sempre più spesso, e da più parti, vengono additati come sospetti di dannosità per la salute.
Seguendo tale modello alimentare si ingeriscono in quantità vitamine, minerali, antiossidanti, etc.
L’eliminazione degli oli di semi, sostituiti dal consumo di fonti naturali di omega 3, avvicina inoltre al rapporto ritenuto ideale tra acidi grassi omega 3 ed omega 6.
Il consumo di verdura, frutta e l’esclusione di cereali e latticini produce nel corpo un ambiente alcalino, non acido, con effetti protettivi per ossa e salute in genere.
A volte sono utili integratori di omega 3 (olio di pesce o, nel regno vegetale, olio di semi di lino, o frutta oleosa come le noci) dato che le carni di animali allevati industrialmente ne sono povere, mentre quelle di animali allevati in libertà ne sono ricche (a seguito di recenti studi, alcuni autori stimano che il rapporto tra omega 3 ed omega 6 era nel paleolitico di circa 1:1 fino a 1:3, mentre la odierna dieta fornisce un valore medio anche di 1:12). Alcuni studi hanno valutato i tipi di carne simili all’odierna, che mangiava l’uomo vissuto in età preistorica: principalmente animali che si nutrivano di erba e non di mangimi. Oggi il rapporto tra omega 3 ed omega 6 nella alimentazione umana è sbilanciato a favore degli omega 6. A questo dato si è attribuita l’origine dei problemi di colesterolo odierni. Ma altri studi smentiscono però clamorosamente questa ipotesi, quale unica causa del “colesterolo alto”. Secondo tali studi la conclusione, sorprendente se rapportata a quello di cui oggi molti sono convinti, è che il problema ha origine non nel consumo di grassi ma in quello di carboidrati!

Molti ricercatori ritengono inoltre che lo squilibrio in eccesso di omega 6 ha innalzato la produzione di prostaglandine con azione infiammatoria. Queste prostaglandine sono concausa di artrite, psoriasi, alcune dermatiti, asma, alcune malattie autoimmunitarie (es. lupus), e alcune forme di cancro che si originano a partire da processi infiammatori.