Sale. Dannosità degli eccessi.
Il sale “uccide” 2,3 milioni di persone ogni anno nel mondo.
Le cause? infarto, ictus e altri problemi cardiovascolari.
Oltre la metà della popolazione mondiale consuma troppo sale: il 65% degli individui ne consuma quasi il doppio della dose giornaliera raccomandata (1,5-2 grammi). Sono i dati presentati a un convegno dedicato a nutrizione e rischio cardiovascolare a New Orleans, da Dariush Mozaffarian, epidemiologo della Harvard School of Public Health di Boston.
Il consumo di sale avviene anche in maniera inconsapevole, mentre il 20% del sale assunto è di condimento, ben l’80% arriva sulle nostre tavole direttamente dal supermercato, è già contenuto negli alimenti acquistati e raramente se ne è consapevoli.
Gli italiani sono tra i consumatori più accaniti, infatti da un precedente studio è emerso che l’Italia è uno tra i Paesi che consumano più sale al mondo, in Europa pochissimi paesi (l’Ungheria per esempio) si comportano peggio. La media di consumo di un italiano è di ben 10,8 grammi al giorno, 12 per i maschi, 10 circa per le donne. Per le quantità, si ritiene che per vivere ne basterebbe un grammo al giorno, e l’Oms raccomanda di mantenersi su un consumo giornaliero di meno di due grammi. Gli esperti di Boston hanno passato in rassegna numerosi studi e incrociato milioni di dati su consumo di sale e eventi cardiovascolari con esito fatale. Così hanno calcolato che il 15% di tutte le morti per cause cardiovascolari, ovvero qualcosa come 2,3 milioni di decessi l’anno (dati 2010), sono riconducibili al consumo eccessivo di sale.
Da altri studi, emergono teorie, che stanno gradualmente trovando sempre più sostenitori, secondo le quali il sale (cloruro di sodio) aumenterebbe indirettamente l’indice glicemico degli alimenti, aumentando la stimolazione insulinica prodotta dagli stessi.