Stitichezza e alimentazione
Viviamo in un era in cui la nocività passeggia con noi, a partire dall’aria che respiriamo, quello che mangiamo e beviamo, gli innumerevoli farmaci che vengono usati.
Qualcosa si può fare; oltre ad esprimersi in tanti modi, contro la guerra, contro gli ogm, contro tutto, possiamo fare dei piccoli passi per amarci un po’ di più; cominciamo a mangiare meglio.
Per la stitichezza, ad esempio, la maggior parte della gente assume purganti, chimici o naturali che siano.
Queste azioni sono un intervento meccanico, che abitua le funzioni fisiologiche a non contare più sui propri sforzi funzionali, è proprio il caso di dirlo, quando basterebbe solo cambiare abitudini alimentari.
La malattia inizia nel Colon – vedi: Intestino
Quando la costipazione intestinale non è legata a qualche specifica patologia (ostruzione intestinale, neoplasie, malattie neurologiche, colon irritabile, diverticolosi, ecc) le cause possono essere molteplici, eccone alcune: regime alimentare squilibrato, alterazione della flora intestinale, carenze vitaminiche e minerali, debolezza muscolare (gravidanza, sedentarietà), insufficiente attività epatica, patologie dolorose dell’ano (emorroidi e fissurazioni), alcuni farmaci (in particolare gli antidepressivi triciclici, preparati a base di ferro, antiacidi a base di alluminio, antitussivi, antipepilettici, analgesici o l’abuso di antibiotici, ecc.), ansia e stress, problemi emozionali, viaggi, inibizione volontaria dello stimolo per differire il momento dell’evacuazione, mancanza di un’adeguata quantità d’acqua, intolleranza al latte di mucca (stipsi spastica).
In Naturopatia si dice: “la malattia inizia nel colon”. Quest’affermazione è molto importante se si pensa che il ristagno di feci nell’intestino alla lunga crea depositi lungo le pareti tali da impedire l’assorbimento di elementi nutritivi fondamentali quali vitamine e minerali, causando l’infiammazione della parete intestinale con presenza di spasmi e dolore, malassorbimento e disturbi nei più disparati distretti organici.
Immunità e stitichezza
Il 50% del sistema immunitario associato alle mucose si trova nell’apparato digerente ed una stipsi cronica può causare disordini immunitari predisponendo a malattie acute e a processi cronici e degenerativi.
Inoltre, la costipazione intestinale causa una sorta di “costipazione cellulare” aumentando il carico di lavoro degli organi emuntori (di eliminazione): reni, pelle, fegato, polmoni e linfa.
Il metabolismo cellulare rallenta e la capacità di eliminare i prodotti di rifiuto diminuisce. L’organismo invecchia più rapidamente, come ha dimostrato in uno dei più celebri esperimenti della storia della medicina il dottor Alexis Carrel, dell’Istituto Rockfeller per la ricerca medica. Utilizzando piccole sezioni di tessuto cardiaco di un embrione di pollo, Carrel tentò di dimostrare che, in condizioni controllate, la cellula potrebbe vivere per un lunghissimo tempo, forse indefinitamente.
Per realizzare tale prova, il tessuto fu immerso in una soluzione da cui questo traeva il suo sostentamento, le sostanze di rifiuto erano secrete nella stessa soluzione. Ogni giorno la soluzione veniva rinnovata, eliminando le sostanze di scarto e fornendo nutrienti freschi. In queste condizioni il tessuto visse per ben 29 anni !
Morì il giorno in cui l’assistente dimenticò di cambiare il fluido contenente i prodotti di rifiuto.
Nel definire il significato dell’esperienza, Carrel affermò che: “La cellula è immortale. E’ semplicemente il fluido in cui galleggia che degenera. Rinnova questo fluido ad intervalli, dà alla cellula qualcosa di cui nutrirsi e la pulsazione della vita può continuare per sempre.”
Almeno una volta al giorno
Nei fatti, una stipsi importante può comportare intossicazione per assorbimento da parte dei capillari e del sistema linfatico di batteri e di numerose sostanze di rifiuto presenti normalmente nelle feci, causando sintomi da intossicazione: cefalea, tensione addominale, flatulenza, inappetenza, lingua patinata, alito pesante, attacchi emorroidali, ecc.
Nei soggetti predisposti la stipsi può causare emorroidi e diverticoli. La stessa alterazione della microflora intestinale dovuta alla stitichezza è causa di rallentamento del transito intestinale, si crea in tal modo un circolo vizioso che nel tempo può portare a stipsi cronica. Ecco perché diventa importante almeno un’evacuazione giornaliera.
L’utilizzo frequente di lassativi, siano essi d’origine chimica o naturale, è in ogni caso da evitare per via degli effetti collaterali o indesiderati provocati. Inoltre tali rimedi non risolvono mai veramente il problema alla radice ed hanno solo un effetto sintomatico. Con il più il rischio di trovarsi, dopo anni di assunzione di tali sostanze, con vere e proprie patologie del colon e della mucosa e l’impossibilità di ripristinare evacuazioni normali avendo oramai perso la normale tonicità dell’intestino.
E’ molto importante invece eliminare le cause a monte ed arrivare ad evacuare normalmente e quotidianamente. A questo scopo è fondamentale ripristinare corrette abitudini alimentari e di vita, oltre che imparare ad ascoltare il proprio intestino.
Punto di partenza: la dieta
L’alimentazione è senza dubbio il punto di partenza. La maggior parte delle persone consuma cibi raffinati, alimenti industriali, zucchero in eccesso e bevande gassate in sostituzione dell’acqua naturale.
Per fronteggiare la stitichezza cronica è invece importantissimo aumentare l’assunzione di fibra alimentare.
In modo da arrivare ad almeno mezzo grammo per ogni chilogrammo di peso corporeo, in media 30 – 40 g di fibra al giorno per adulto. A contrastare la stipsi sono sia le fibre solubili che quelle insolubili (vedi box).
Le prime danno luogo ad una sorta di gel vischioso che regolarizza il transito intestinale, e sono utili sia in caso di diarrea che di stitichezza. Le seconde aumentano la massa fecale e stimolano la motilità intestinale risolvendo la stitichezza cronica.
Nei fatti, una dieta a base di cereali integrali, verdura e frutta oltre ad eliminare il problema stipsi, previene la maggior parte delle malattie dei nostri giorni e costituisce un elemento fondamentale nella cura delle stesse patologie, mentre è da evitare il consumo di farine raffinate. D’altra parte non ha neanche senso continuare a consumare cereali e loro derivati raffinati per poi integrare la dieta con un po’ di crusca.
Tale pratica ha poco senso, sia perché in questo modo è difficile raggiungere l’equilibrio che la natura ha previsto nelle proporzioni dei vari nutrienti e sia perché nel cibo integrale non sono presenti solo fibre ma anche vitamine, aminoacidi e minerali che con la raffinazione vanno persi; infine il consumo di crusca “pura” riduce l’assorbimento di alcuni minerali, cosa che non avviene consumando cereali integrali.
Numerosi sono gli alimenti che presentano spiccate proprietà regolatrici a livello intestinale, tra questi tutti i cereali integrali e biologici (in particolare orzo, avena, riso, pane integrale), minestre, zuppe (in particolare la zuppa di miso, svolge un’efficace azione di ripristino della flora intestinale), legumi (nel caso di flatulenza possono essere passati), ortaggi a foglia verde (soprattutto porri e cavoli), infine frutta fresca e cotta (kiwi, cachi, fichi, prugne secche e mele cotte).
Anche gli oli di oliva e di semi biologici e spremuti a freddo hanno proprietà lubrificanti e lenitive, tra questi vanno segnalati soprattutto l’olio extravergine d’oliva e l’olio di lino. Quest’ultimo svolge anche un effetto antinfiammatorio sulla mucosa intestinale.
Molto efficace è anche bere molta acqua (almeno 1,5 litri al dì), in particolare il mattino a digiuno.
In ogni caso preferire alimenti freschi e cucinati da poco, masticare bene e consumare i pasti in un’atmosfera serena, senza fretta e soprattutto cenare almeno due ore prima di coricarsi.
Gli alimenti da evitare ad ogni costo sono: farine bianche, cibi raffinati, zucchero bianco, bevande gassate, insaccati, carne, formaggi, cacao, cioccolato, tè e caffè.
Inoltre è bene praticare attività fisica almeno per venti minuti tre volte alla settimana, rafforzare il torchio muscolare addominale, recarsi alla toilette ad ore fisse e senza fretta, anche non in presenza di stimolo e soprattutto ogni mattino dopo aver mangiato, non reprimere mai la voglia di defecare e ovviamente smettere di utilizzare continuativamente lassativi.
Spesso un’igiene di vita adeguata è sufficiente per riportare il transito intestinale alla normalità.
Si tratta solo di ristabilire il ritmo naturale, fisiologico dell’organismo e questo richiede un’attenzione adeguata ai nostri ritmi generali di vita.
Darsi il tempo di cucinare cibo fresco, mangiare con tranquillità, effettuare un po’ di esercizio fisico, ricordarsi di bere acqua e di andare in bagno è volersi bene e mettere in atto i semplici atti che, soprattutto per chi vive in città, arrivano a volte a sembrare superflui in nome del lavoro e del rendimento.
Anche per i bambini è fondamentale una buona alimentazione accompagnata da un ritmo di vita tranquillo e sereno. Soprattutto loro hanno bisogno di tempo, più tempo degli adulti per mangiare, giocare, andare al bagno; spesso invece li si invita ad affrettarsi, perché “bisogna fare in fretta” con il risultato di renderli nervosi e contratti.
Per concludere, il sintomo stipsi è un invito alla riflessione sul proprio “ritmo personale” e sul “trattenere” qualcosa che avrebbe bisogno di essere lasciato andare liberamente. E’ un invito a prendere contatto con se stessi e a chiedersi cosa c’è che non va. Il colon è strutturato in modo da liberarsi del suo contenuto regolarmente, pertanto quando compare una stitichezza cronica la prima cosa da fare è chiedersi se non sia il caso di correggere qualcosa nel nostro quotidiano.
Quando la fibra previene
Oltre alla stitichezza, le fibre svolgono un importante ruolo di prevenzione e di riequilibrio nei confronti di numerose patologie:
– diabete, grazie all’assorbimento degli zuccheri, le fibre evitano sbalzi eccessivi della glicemia (livello di glucosio nel sangue;
– iperlipemie (livelli eccessivi di grassi nel sangue), le fibre riducono la sintesi di colesterolo da parte del fegato, ne limitano l’assorbimento a livello dell’intestino tenue, mentre incrementano l’escrezione di acidi biliari attraverso le feci; inoltre riducono le VLDL e le LDL (proteine del sangue che veicolano colesterolo e trigliceridi);
– malattie cardio-vascolari (aterosclerosi, ictus cerebrale, ecc), le fibre svolgono un ruolo positivo nel metabolismo dei grassi;
– diverticoli ed emorroidi, il miglior svuotamento del colon ne riduce la pressione interna, prevenendo tali patologie;
– calcoli biliari, riducendo la sintesi di colesterolo, eliminando con le feci una maggior quantità di acidi biliari e riducendo la quota di acido desossicolico le fibre ne prevengono la formazione;
– soprappeso, rallentando lo svuotamento gastrico, senza incidere sull’apporto calorico, le fibre danno anticipatamente senso di sazietà; inoltre rallentando l’assorbimento degli zuccheri riducono il livello di insulinemia, sempre troppo alto negli obesi; infine le fibre solubili riducono l’assorbimento intestinale dei nutrienti.
– malattie degenerative e cancro, poiché riducono il tempo di contatto dei sali biliari con la flora batterica che, in caso di stitichezza, potrebbero trasformarsi in agenti cancerogeni, le fibre prevengono il tumore al colon; inoltre il butirrato, che si forma per fermentazione delle fibre da parte della flora batterica intestinale, ha azione anticancro;
– disbiosi intestinale, le fibre consentono il mantenimento di un’efficiente flora batterica intestinale che a sua volta è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema immunitario dell’intero organismo; inoltre evitano che i prodotti tossici prodotti a livello intestinale in caso di disbiosi, arrivino al sistema nervoso centrale inducendo stati d’ansia e depressione.
Articolo originale pubblicato su: www.mednat.org