Poche le mamme che allattano al seno.
L’alllatamento al seno è importantissimo per un bambino. La notizia non è quindi buona.
Il latte materno è un componente essenziale per la crescita e lo sviluppo corretti del piccolo uomo.
Il 90% delle mamme italiane inizia ad allattare in ospedale, ma al momento delle dimissioni la percentuale si colloca ben al di sotto e in alcune realtà italiane non supera il 30%. E alla fine, solo il 5% delle mamme italiane a casa continua ad allattare il proprio piccolo in maniera esclusiva. Il resto abbandona o opta per un allattamento misto. Il dato è contenuto nel quinto Rapporto di aggiornamento della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (2012), reso noto durante il 69esimo congresso nazionale della Società italiana di pediatria (Sip). I pediatri italiani parlano di “un’occasione persa: quella di garantire ai neonati l’allattamento esclusivo almeno sino ai 6 mesi di vita, come raccomanda l’Organizzazione mondiale della sanità”.
Eppure i benefici, non solo per il bambino ma anche per la mamma, sono noti e sono state confermate da una recente revisione Cochrane di Donald Kramer della McGuill University di Montreal illustrata dallo stesso Kramer al Congresso Sip. Dalla review risulta che i bambini allattati esclusivamente al seno per 6 mesi presentano meno infezioni intestinali rispetto a quelli alimentati in maniera mista a partire da 3-4 mesi, senza alcun deficit di crescita. Questo vantaggio è stato rilevato sia nei paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo e alla stessa conclusione è arrivata l’Accademia Americana di Pediatria (Aap) nello statement pubblicato nel 2012.
Come ha spiegato Giuseppe Davanzo, presidente del Tavolo Tecnico Operativo Interdisciplinare per la Promozione dell’Allattamento al Seno del ministero della Salute, bisogna “considerare gli effetti positivi non solo per il bambino, ma anche per la mamma. La letteratura documenta come allattare al seno più a lungo, anche in maniera non esclusiva, riduce il rischio di tumore della mammella e dell’ovaio ed anche di osteoporosi”.
E il presidente della Sip, Giovanni Corsello ha evidenziato che le donne “vanno sostenute anche quando tornano a casa dall’ospedale. La crisi economica dovrebbe stimolare l’allattamento al seno, dato che non comporta alcun costo aggiuntivo, solo che molte donne sono costrette a rientrare al lavoro prima dei 6 mesi di età del bambino a causa di contratti di lavoro atipici che non prevedono adeguate tutele nel periodo della maternità, e mancano nidi aziendali che consentano alle madri di allattare mentre sono al lavoro”.
Fonte: www.farmacia.it