Ricerche su noci, nocciole, mandorle e altra frutta secca
Si. Sono salutari.
Nuovi studi sulla frutta a guscio, come mandorle, anacardi, nocciole, varie tipologie di noci, pinoli, pistacchi, ecc., che sono stati presentati all’Experimental Biology Meeting di Boston dal 20 al 24 aprile 2013, hanno evidenziato una associazione tra il loro consumo e peso corporeo inferiore, minore prevalenza della sindrome metabolica e diminuzione di vari fattori di rischio cardiovascolare.
I ricercatori della Loma Linda University hanno studiato 803 adulti, valutando le conseguenze del consumo di frutta secca. L’assunzione di soli 28 g di frutta secca a settimana era associata al 7% in meno di sindrome metabolica e relativi disordini. Il consumo complessivo di noci è stato associato ad una minore prevalenza di sindrome metabolica, oltre a fornire effetti benefici su questa sindrome, indipendentemente da età, stile di vita e altri fattori dietetici.
Altra ricerca, su 14.386 adulti dal 2005 al 2010, viene dallo HANES, National Health and Nutrition Examination Surveys, dimostra che coloro che consumavano le noci avevano un maggior apporto di sostanze nutrienti come fibre, potassio, magnesio, con, allo stesso tempo, un minore apporto di zuccheri, grassi saturi e sodio, rispetto a coloro che non ne consumavano.
Anche la pressione sanguigna sistolica era più bassa, con una maggiore presenza di colesterolo HDL (quello “buono”), un minore peso e un girovita ridotto.
Inoltre, nel 2011, i ricercatori dell’Università di Toronto e dell’Ospedale di St. Michael, in Canada, pubblicarono uno studio sulle noci e il diabete, dimostrando che circa due grammi di frutta secca al giorno, insieme con la riduzione di cibi ricchi di carboidrati, sono in grado di migliorare il controllo della glicemia e dei lipidi nel sangue nei pazienti con diabete di tipo 2.
Il consumo di noci è stato associato con un aumento degli acidi grassi monoinsaturi (grassi buoni) nel sangue, correlato con una diminuzione del colesterolo totale e di quello LDL (cattivo), della pressione sanguigna, del rischio di malattia coronarica, della glicemia e dell’emoglobina glicata (un marker di controllo dello zucchero nel sangue).