Allergie alimentari, in Europa ne soffrono 17 milioni
Allergie alimentari, in Europa ne soffrono 17 milioni
Esplodono le allergie alimentari in Europa, dove ne soffrono 17 milioni di persone, tra i quali 3,5 milioni di bambini. Praticamente il doppio rispetto a dieci anni, con 9 milioni di europei. Le ammissioni in ospedale a causa di gravi reazioni allergiche ai cibi sono aumentate del 700% in dieci anni. In Italia il fenomeno riguarda circa 2 milioni di persone, 570.000 con meno di 18 anni.
Si sta studiando anche la possibilità di addestrare i gestori dei ristoranti ad affrontare una eventuale crisi allergica grave, con l’uso dell’adrenalina.
Per le donne in gravidanza, gli esperti nel settore concordano su una serie di raccomandazioni per prevenire le allergie alimentari nei bambini. Su questo tema, si riesaminano le credenze date per vere fino ad oggi.
E’ vero ad esempio che l’allattamento esclusivo al seno fino al quarto o al sesto mese ha un effetto di prevenzione.
Non sembra invece utile per la donna in attesa o che allatta evitare determinati alimenti. Quando il latte materno non è disponibile o sufficiente, nei bambini a maggior rischio (ad esempio con genitori o fratelli che hanno sviluppato allergie o asma) si raccomanda di utilizzare nei primi 4 mesi del latte artificiale dai provati effetti ipoallergenici, basati su latte vaccino idrolizzato.
E qui viene da pensare che forse erano più fortunati i bambini che sino a pochi decenni fa, potevano ricorrere all’allattamento delle tradizionali nutrici, donne che, anche a pagamento, allattavano i bambini altrui. LAtte umano, invece del latte di un’animale.
Passato il quarto mese l’esposizione ad alimenti potenzialmente allergenici (ad esempio latte o uova) non aumenta il rischio di sviluppare allergie o intolleranze. Non è invece necessaria nessuna restrizione durante la gestazione e l’allattamento, le madri in attesa possono seguire una dieta normale.