Macrobiotica

Macrobiotica. Uno stile di vita basato sull’equilibrio tra YIN E YANG

Ovvero l’equilibrio tra le forze antagoniste e complementari che governano l’Universo(Sezione provvisoria)

Anche se nella macrobiotica si fa largo uso di cereali, grano compreso, si è ritenuto utile menzionarla qui, con una sua breve analisi, in quanto utile nella comprensione di principi utili per definire alcune delle caratteristiche della paleodieta. Una nota sull’utilizzo dei cereali, in questa filosofia alimentare largamente utilizzati: di per se, essi, sono alimenti moderatamente acidificanti, in base anche ai trattamenti subiti e ai metodi di preparazione, ma il loro metabolismo può tuttavia produrre una leggera alcalinizzazione dell’organismo (vedere la sezione dedicata all’argomento).

La parte più importante, sulla quale si vuole richiamare l’attenzione, è quella  relativa al rapporto con il cibo; Nella macrobiotica oltre a quello che si sta mangiando, conta anche “come” lo si sta mangiando, come è stato preparato (anche con quale stato d’animo), da dove proviene e come è stato prodotto. Tale aspetto ha guadagnato sempre più importanza in tempi recenti.

Altro fattore importante, è la flora batterica intestinale, che risente positivamente e viene riequilibrata dall’alimentazione macrobiotica, ricca di alimenti fermentati.

Un’analisi della macrobiorica rivela che è data molta importanza all’equilibrio  acido-alcalino e, soprattutto, anche alla non meglio definibile componente Yin/Yang dei cibi che deve essere in equilibrio, o comunque compensare gli squilibri presenti nella persona. Si mangia poco, con calma, e ponendo attenzione all’atto stesso (no distrazioni come TV, lettura, telefono). Colpisce poi l’etichettatura utilizzata per le confezioni alimentari: estremamente dettagliata, essa include dati come la zona di coltivazione, l’altitudine, l’innaffiatura, la concimazione, i vari metodi utilizzati nel processo, le persone impiegate in azienda, e molte altre informazioni, che come effetto finale, hanno quello di portare ad una riconsiderazione del cibo, non più visto come qualcosa di estraneo, ma come un qualcosa di familiare, conosciuto, col quale si ha un rapporto privilegiato, grato e simbiotico: molto vicino a quello che avvertivano i nostri progenitori, allorchè “conquistavano” del cibo con la raccolta o con la caccia, e comunque non con la coltivazione o l’allevamento. Mangiare con attenzione, gratidudine e gioia, è una prerogativa che la nostra civiltà odierna ha quasi competamente dimenticato.

Un esempio di etichetta, così come ideato dal vate della macrobiotica italiana Mario Pianesi è questo che segue:

INFORMAZIONI PER IL CONSUMATORE
Prodotto: miglio decorticato
Varietà: autoriprodotto
Grado di raffinazione: decorticazione
Paese-Provincia-Regione: Spello-PG-Umbria
Zona di raccolta: pianura a 250m s.l.m. (s.l.m. sta per “sul livello del mare”)
Superficie impiagata: Ha 4,25
Quantità raccolta: Kg 6.600
Quantità consegnata: Kg 3490
Anno di raccolta: 2016
Persono impiegate in azienda: 2
METODO DI COLTIVAZIONE
Origine del seme: autoriprodotto da 12 anni
Metodo di semina: meccanica
Semina: 08.05.2016
Concimazione: non eseguita
Controllo delle erbe spontanee: non eseguito
Irrigazione: non eseguita
Acqua usata in totale: non usata
Trattamenti: non eseguiti
Raccolta: mietitrebbiatrice
Conservazione: in magazzino
Trasformazioni e mescolanze: decorticazione
Energia impiegata in Kcal: 1222 Kcal/Kg
Anidride carbonica emessa: 0,20 Kg confezione
Passaggi dall’agricoltore al consumatore: agricoltore, decorticatore, confezionatore, distributore, dettagliante, consumatore
Data di confezionamento: 26.05.2016
Confezione n° 2611 su un totale di n° 3490 confezioni

Il termine “macrobiotica”, significa letteralmente: lunga vita, grande vita, vita piena. E’ una filosofia orientale, che risale ad almeno 5000 anni fa. Alla base vi è la concezione che ogni elemento è in equilibrio con gli altri. E il cibo è in grado di mantenere, o ripristinare, l’equilibrio e l’armonia tra la mente e il corpo.  E’ un termine di etimologia greca e fu adottato per la prima volta dall’igienista tedesco Gregor von Hufeland nel 1700, ma in realtà la disciplina come è conosciuta oggi, fu elaborata dal giapponese Nyoiti Sakurazawa, meglio conosciuto come Georges Ohsawa, ispiratosi anche alle regole alimentari dei monaci buddisti. Ohsawa è morto nel 1966, all’età di 73 anni.

Secondo Ohsawa, seguendo quotidianamente una corretta alimentazione era possibile mantenere l’equilibrio tra Yin e Yang e dunque ottenere un buon livello di salute. Il principio della macrobiotica è che tutto il cibo da noi consumato si suddivide in due gruppi Yin (acido: frutta, tè, spezie, etc.) e Yang (alcalino: sale, carne, pesce, etc.), anche se esisterebbero dei cibi “bilanciati” come, per esempio, i cereali, i legumi e i semi oleosi. L’equilibrio tra questi due principi opposti ma complementari, e la loro assunzione controllata, manterrebbe in equilibrio e salute l’uomo.
In Italia un importante contributo allo sviluppo della macrobiotica è stato dato da Mario Pianesi, che ha anche elaborato alcune diete tipo (diete Ma-Pi). Diversi studi, sembrano dimostrano l’efficacia di una alimentazione di tipo macrobiotico nel trattamento di alcune malattie croniche. Uno studio cubano effettuato su 25 adulti diabetici di tipo 2 e durato 6 mesi, seguendo la dieta Ma-Pi 2, ha dato i seguenti risultati: glicemia diminuita del 53%, emoglobina glicosilata diminuita del 32%, colesterolo diminuito del 21%, trigliceridi diminuiti del 43%, rapporto colesterolo-LDL/colesterolo-HDL diminuito del 61%. Peso corporeo e giro vita diminuiti “significativamente”. Normalizati i valori di emoglobina, creatinina, acido urico, urea, transaminasi glutamico piruvica”, frecuenza cardiaca e pressione arteriosa. Lo 88% dei soggetti soppresse totalmente il trattamento anti-iperglicemizzante.

Alimenti Yin e Yang
L’alimentazione macrobiotica prevede, sia singolarmente per ogni cibo, che nella combinazione qualitativa e quantitativa tra i diversi cibi, ad equilibrare gli stessi in funzione dell’organismo che li assume e dell’ambiente in cui vive.
Secondo Ohsawa la collocazione degli alimenti nella categoria Yin o Yang è determinata da vari fattori, a volte anche in contrapposizione tra di loro, come ad esempio il fattore:
1. Fisico: colore, forma (anche quella nella quale si taglia l’alimento), etc. densità, o peso, etc.
2. Chimico: come ad esempio il rapporto potassio/sodio.
3. Biochimico: tropismo, autotropismo, eterotropismo; effetto organico, inorganico, etc.
4. Bio-ecologico: collocazione ambientale
5. Storico: paese di origine
6. Ideologico: valore economico, biologico, fisiologico, etc.
7. Giudizio supremo: valore umanistico, biologico, fisiologico, etc.
Questo tipo di suddivisioni ha suscitato varie perplessità ed ha attirato accuse di essere nell’ambito della metafisica/divinazione. E’ di certo difficile per una mentalità occidentale accettare l’idea che esistano altri fattori importanti, oltre a quelli normalmente considerati.

Alimenti utilizzati
I principali alimenti che vanno considerati nella dieta del macrobiotico sono:
Cereali non raffinati, come frumento, riso, orzo, avena, miglio, grano saraceno (che in realtà non è un cereale), segale, e altro.
Grassi in quantità moderata,come il Gomasio, un mix di sesamo tostato con una piccola quantità di sale marino integrale, alcuni olii vegetali. Non sono previsti burro e margarina.
Alghe
Legumi

Le regole da osservare
Un pasto macrobiotico equilibrato, se non si è in presenza di squilibri, può essere tipicamente così costituito: 50% di cereali integrali, il 25% di proteine (10% di origine animale e il 15% di origine vegetale), il 25% tra verdure (cotte e crude) e frutta .
Evitare gli alimenti sofisticati o raffinati (trattati industrialmente)
Preferire cibi provenienti da coltivazioni e allevamenti “naturali”
Eliminare i cibi dolci (ammessi dolcificanti come il malto di riso o di orzo)
Preferire frutta e verdura di stagione, evitare i surgelati
Evitare alimenti tipici di altre regioni, come i frutti esotici
Evitare le solanacee (come patate, pomodori e melanzane)
Evitare latte e derivati
Preferire il pesce alla carne (utilizzata raramente)
Non usare spezie e sale comune ma solo il sale marino integrale
Masticare a lungo i cibi
Eliminare il caffè, e se gradito sostituirlo con dei surrogati (come orzo o miscele varie)