Luce solare

Il sole è necessario alla vita.

Ma le creme solari non proteggono la pelle…

Secondo uno studio riportato dal Journal of Investigative Dermatology, gli abbronzanti, gli oli solari, le creme solari, le protezioni più alte, proteggono dalle scottature ma non dai danni alla cute provocati dai raggi uva.  I raggi del sole potrebbero mettere a serio rischio la cute anche quando usiamo le creme solari.

In altre parole, una crema evita il manifestarsi del “sintomo” di una esposizione eccessiva al sole, ma non ne previene i “danni reali”.

In estate c’è la corsa alle creme solari. Si odono le solite “grida d’allarme” perché bisogna difendersi “dai raggi nocivi del sole” tramite l’uso “di una buona crema solare”.
La crema solare aumenta la resistenza dell’epidermide alle scottature, certamente, ma aumentare la resistenza NON significa affatto “proteggere”.
Il problema grosso è a carico del “derma”, cioè lo strato di pelle immediatamente sottostante. Qui le creme non hanno effetto ed è qui che la pelle invecchia (la crema quindi non è in grado di rallentarne l’invecchiamento). Inoltre le creme, secondo alcune fonti, non diminuiscono affatto la possibilità di ammalarsi di melanoma (il tumore della pelle). Quindi le creme solari NON proteggono. Eppure se ne vendono a tonnellate!
Come proteggersi?
Evitare le ore centrali e, se si vuole usare una crema, usarne una abbronzante rapida (per le ore tardo pomeridiane anche una protezione 0, abbronzante pura, da non confondere con le autoabbronzanti che sono, in sintesi, solamente dei coloranti). Questo perché la miglior difesa dal sole è quella adottata dalla natura: la pelle scura! E ad oggi sembra essere l’unica difesa che funziona davvero. Abbronzandosi gradatamente, si da modo alla pelle di proteggere gli strati sottostanti attraverso uno strato scuro che, come una “tenda naturale”, filtra la radiazione solare.

Il dubbio che aumenti la possibilità di cancro alla pelle anche con l’utilizzo di prodotti protettivi per l’abbronzatura, è oggetto di una ricerca nel Regno Unito. La rivista Journal of Investigative Dermatology, pubblica infatti gli studi di alcuni ricercatori, coordinati da Roy Sander della Rift, da cui risulta che le creme solari in commercio non garantiscono realmente la protezione dai raggi Uva.

Gli studiosi ritengono che l’uso esclusivo di prodotti che riparano la pelle dall’esposizione ai raggi solari, non sia efficace. Lo studio dei ricercatori si è concentrato sugli effetti della pelle all’esposizione dei raggi Uva di campioni di pelle umana, ottenuti grazie al consenso di alcuni donatori, sottoposti a interventi di chirurgia estetica. Gli studiosi hanno testato i campioni, alcuni privi di protezione e altri con creme ad alto grado di copertura, con un’esposizione a raggi uva, di intensità pari a quelli prodotti dal sole.

Il risultato ottenuto è che i prodotti abbronzanti garantiscono sicuramente una difesa dalle scottature, ma permettono in ogni caso ai raggi solari di filtrare e, quindi, di danneggiare la cute. In sostanza, è la conclusione degli esperti, non cambia il livello di protezione della pelle, con o senza creme protettive. Il consiglio degli studiosi è, perciò, di ricorrere ai metodi tradizionali, come evitare il sole durante le ore più calde e cercare di proteggersi con maglietta e cappellino.

I rischi di malattie della pelle, infatti, sono elevati perché i raggi Uva riescono a penetrare nella pelle, con la conseguenza di accelerare l’invecchiamento cutaneo. Non solo, i radicali liberi agiscono direttamente sul DNA, con danni che, nei casi più gravi, possono provocare tumore della pelle. Maggiore attenzione in spiaggia, allora, perché usare solo le creme non basta. “Ciò è un problema – avvertono i ricercatori – perché se le persone stanno usando questi prodotti nell’erronea supposizione che questo basti per proteggere la loro cute, allora quelle persone si stanno mettendo ancora più a rischio”.

Anche sugli occhiali da sole ci sarebbe molto da dire. L’uomo è l’unico animale che li usa. Ed è bizzarro pensare che l’evoluzione non abbia dotato l’uomo di difese per un fattore oltre che altamente naturale presente da sempre. Ovvio che le difese dell’occhio, come anche quelle della pelle dipendono dalla disponibilità, nel corpo, di sostanze atte a contrastare l’azione potenzialmente nociva della radiazione solare, e di queste sostanze l’alimentazione odierna è relativamente povera. Ma un atteggiamento corretto e “naturalmente rispettoso” verso il sole è già di per se una ottima difesa.

Da notare che i raggi ultravioletti vengono fermati anche dal semplice vetro chiaro (non una lente di plastica, quindi), come quello di una finestra o di un’auto. Un vetro scuro attenua invece anche la luce, ma questo fa pensare che se il problema, come sostenuto da più parti è nella radiazione ultravioletta, occorrerebbe pensare alla attuale composizione degli occhiali da sole.

Il sole e i raggi ultravioletti riducono il colesterolo e le carie dentali; migliorano il sistema immunitario; aumentano libido e fertilità; prevengono i tumori e rappresentano un «ingrediente» insostituibile per dare colore alla vita. E che dire della luce infrarossa? Se ad ampio spettro, stimola l’apparato metabolico. Un vero pericolo per la salute è, invece, la luce artificiale, che indebolisce il sistema immunitario. (Bibliografia: Fabio Marchesi, “La  Luce che cura”, ed.tecniche nuove)

Il sole è forse la più potente medicina che la natura abbia regalato all’uomo. Secondo studi scientifici la luce del sole e gli ultravioletti sono indispensabili per garantire uno stato di salute ottimale. Uno studio condotto dal professor Altschul ha dimostrato che nel 97 per cento del suo gruppo campione, con soggetti caratterizzati da problemi circolatori e d’ipertensione, si raggiungeva una riduzione del 13 per cento dei livelli di colesterolo nel sangue dopo due ore dalla sola prima esposizione alla luce del sole.
Il professor John Ott che pubblicò sull’”International Journal of Biosocial Research” i risultati di un lavoro condotto, nel 1973, allo Gacio School in Sarasota, Florida. Bambini iperattivi e con difficoltà di apprendimento superavano questi problemi se posti in ambienti illuminati con luce ad ampio spettro con ultravioletti.
Ovvio, la luce del sole non è brevettabile, e non ci sono interessi dietro che ne spingono l’utilizzo, mentre con i farmaci gli introiti sono enormi.

Solo per fare qualche esempio, l’ipercolesterolemia e l’osteoporosi producono vittime, disagi e fatturati da capogiro e sono soprattutto il risultato di scarsa esposizione ai raggi ultravioletti.
Negli ultimi 40 anni si è avuto un calo del 60 per cento del testosterone, un ormone maschile, che è prodotto dall’organismo, come la vitamina D, quando ci si espone alla luce del sole».

Ultravioletti
In inverno, in una giornata piovosa, si arriva a 700 microwatt di ultravioletti per centimetro quadrato alla luce naturale. Mentre al chiuso, cioè in casa, a scuola e in ufficio gli ultravioletti sono a livello zero. La scienza li ha banditi dall’illuminazione artificiale perché continua a ritenerli erroneamente pericolosi. Di fatto, molti non sanno di cosa stanno parlando. L’uomo ha alle spalle millenni di storia che si è svolta sotto la luce del sole e non certo sotto una lampada al neon. In più aver deciso, negli ultimi quaranta anni, che l’ultravioletto fa male ha avviato profondi squilibri.
Il primo effetto immediato è stato la depressione. L’uomo, in tutta la storia dell’umanità, non è stato mai tanto depresso come oggi. La deprivazione di fattori naturali che appartengono alla natura dell’uomo determinano una serie di tanti altri effetti collaterali negativi ai quali si cerca di rispondere con il solito farmaco di sintesi chimica.
Pochi sanno che negli allevamenti intensivi degli animali si ricorre a un sistema di illuminazione in cui sono presenti anche gli ultravioletti. L’obiettivo è di mantenere in salute gli animali. Dunque dovrebbero essere innanzitutto reintegrati a casa, scuola e uffici per stare in forma. Ma se ciò non si verifica il consiglio è di stare 30-60 minuti all’aperto, senza mettere gli occhiali da sole o da vista perché è fondamentale che la luce penetri nel corpo passando anche per gli occhi. Il vetro rappresenta un grande filtro per la luce ultravioletta.
Il rischio melanoma. Nel libro sopra citato, sono riportate delle mappe elaborate dal CNR da cui si vede come la distribuzione di tumori nella popolazione, in particolare quelli della pelle, siano inversamente proporzionali all’esposizione al sole. In Svezia l’incidenza di questo tipo di neoplasia è 4 volte superiore rispetto alla Grecia, idem per la Val d’Aosta rispetto alla Sicilia. Insomma, meno sole più tumori.

Utilità delle creme solari
Sono pieni di sostanze chimiche tra le più cancerogene che la chimica mondiale abbia mai prodotto. In verità solo una dose, dopo una lunga astinenza, è tossica. Noi che viviamo negli ambienti chiusi la maggior parte del tempo e che quando siamo all’aperto spalmiamo a più non posso filtri sulla pelle e inforchiamo un paio di occhiali per proteggere gli occhi siamo denutriti di luce. Allora se d’estate ci sdraiamo per 8 ore sotto i raggi del sole è evidente che si presenteranno non pochi inconvenienti.

Alimentazione
In estate c’è un dosaggio maggiore di ultravioletti rispetto al resto dell’anno ma se si mangiasse in modo sano, non come indica la Scienza dell’Alimentazione, non ci sarebbe il minimo problema. Basta assecondare la natura dell’uomo che è progettato per cibi del mondo vegetale. Tanto per fare un esempio la frutta che troviamo in estate è fornita di tutti gli elementi adatti a gestire l’aumento di ultravioletti. Stesso discorso per verdure e ortaggi. Uno studio, pubblicato sul “British Journal of Dermatology”, ha mostrato che il licopene, una sostanza contenuta nel pomodoro, è uno degli antiossidanti più potenti che esista, così se si mangiano tre etti di pomodori maturi al giorno equivale a spalmarsi una crema fornita di fattore di protezione 4. Se si consumano frutta e verdura non si è in uno stato di ossidazione e si può stare tranquillamente al sole. Il discorso del sole va affrontato con una visione globale. Non solo in termini di fa bene, fa male.

Caratteristiche della luce solare
Ha uno spettro molto ampio che parte dall’infrarosso, poi c’è il rosso, l’arancione, il giallo, il verde, il blu, l’indaco, il viola e l’ultravioletto. Il nostro corpo è fatto per attingere da tutte queste frequenze. La luce solare del mattino ha uno spettro che è più spostato verso il blu e l’ultravioletto. Tanto per fare un esempio pratico, le frequenze comprese tra il blu e l’ultravioletto sono quelle che inibiscono la secrezione di melatonina e che allora svegliano l’organismo e lo predispongono ad affrontare al meglio la giornata. Lo spettro solare della sera, invece, è molto più spostato verso il rosso e l’infrarosso e guarda caso si tratta delle frequenze che stimolano la produzione di melatonina e dispongono l’organismo a un sano riposo notturno. Le frequenze cui ci si espone regolano l’intero sistema endocrino, immunitario, metabolico. E hanno una funzione fondamentale. Con la sola luce artificiale compariranno inevitabilmente problemi dismetabolici e disfunzioni del sistema endocrino e immunitario.

Illuminazione artificiale
I nostri ambienti al chiuso proprio non vanno. Le scuole sono un disastro. Più di una decina di studi portati avanti nelle scuole elementari statunitensi mostrano che mettendo una luce ad ampio spettro nelle classi si riduce fino al 70 per cento l’assenteismo per malattia, aumenta il rendimento scolastico, si riducono i comportamenti aggressivi.

Sole e statura
Una ricerca pubblicata su “Nature”, la rivista scientifica più prestigiosa che esista al mondo, durata 10 anni e condotta su ben 500 mila persone, dice che l’altezza che una persona avrà da adulto è in stretto rapporto con la sua data di nascita. Perché? Perché più luce naturale del sole, quindi con ultravioletti, riceve la madre negli ultimi tre mesi di gravidanza e più luce del sole, con ultravioletti, riceve il neonato maggiore sarà la produzione endocrina dell’ormone della crescita che influenzerà, infine,  la sua statura.
Il sole è vita, la migliore medicina naturale. E i raggi ultravioletti non costano niente.
Il desiderio di immortalità è certamente una follia, ma la possibilità di aggiungere anni alla vita in ottima salute è un traguardo possibile. Attraverso la potenza delle tecnologie informatiche e biologiche, l’uomo sta provando ad esplorarne ogni orizzonte anche in questa prospettiva. Molti scienziati, superando pure le barriere dell’etica, sono proiettati liberamente negli orizzonti di una ricerca scientifica capace di aprire ogni spazio possibile alla conoscenza. Si è scoperto, per esempio, che rendendo inattiva una proteina, esattamente la P66 prodotta dal gene Chic, si potrebbero prevenire molti acciacchi della vecchiaia; oppure provocare la distruzione delle cellule tumorali attivandola all’interno dei processi cancerosi che aggrediscono l’uomo.

Sono prospettive affascinanti, che lasciamo però indagare alla scienza, per dedicarci più terra terra a cose che abbiamo a portata di mano e sono subito disponibili in prospettiva benessere e salute per tutti. Ad esempio utilizzando una medicina che non costa niente: la luce del sole! Il più potente farmaco che madre natura ci ha messo a disposizione, capace di governare i nostri scenari fisiologici, le nostre emozioni, i comportamenti, le funzioni endocrine e quelle metaboliche. Ne basta un’ora al giorno, facendo però molta attenzione ad esporsi in modo progressivo per evitare le scottature. Riduce il colesterolo che converte in ormone della crescita, vitamina D e testosterone.

Senza luce la vita sarebbe impossibile. Assieme all’aria e all’acqua è elemento irrinunciabile per ogni essere umano, sul quale ha una precisa funzione terapeutica. L’esposizione alla luce del sole migliora il nostro stato d’animo, aiuta positivamente l’umore, il carattere, riduce l’ipertensione, rende resistenti allo stress, equilibra il rapporto sonno-veglia. Una vera medicina per guarire parecchi malanni che ci affliggono; anche per sconfiggere lo spettro della depressione. Purché l’esposizione sia fatta in modo corretto, gradualmente, evitando le ore di maggior calore e nella considerazione del personale “fenotipo”: chi ha la pelle molto chiara, più sensibile perché meno protetta dalla melanina, deve fare maggiore attenzione e usare creme adatte con un buon fattore di protezione. La luce del sole, cioè i raggi ultravioletti, fanno bene anche quando sono filtrati dalle nubi. Quindi sempre positiva una buona permanenza all’aperto, per esporre alla luce più epidermide possibile. Anche durante l’inverno, quando la temperatura lo consente è bene rimboccarsi le maniche, aprire la camicia sul petto e togliere ogni tanto gli occhiali, sia da vista che da sole, per prendere la luce sulla faccia. Facendo tuttavia attenzione a non esporsi in modo sbagliato o esagerato. Cosa che può produrre danni simili a quelli conseguenti l’ingestione eccessiva di cibo e bevande per nutrirsi di più. Si consiglia l’assunzione di vitamina C, betacarotene e sostanze antiossidanti. Mangiare quindi molta frutta e verdura: ottimi i pomodori, la papaya e l’estratto di aloe per bloccare l’azione dei radicali liberi prodotti durante l’esposizione. Radicali che aggrediscono e colpiscono negativamente le nostre cellule. Bere molta acqua, usare cappello e occhiali scuri solo quando il sole picchia forte e i suoi raggi riflettono e rimbalzano contro di noi. Nelle ore di maggiore intensità è meglio ripararsi, tenendo però presente che lenti e filtri neutralizzano purtroppo anche i benefici dei raggi ultravioletti, che per essere attivi completamente debbono poter penetrare nell’organismo anche attraverso gli occhi. Nei periodi di esposizione al sole è consigliato e opportuno ridurre il consumo di grassi. Per le persone più esigenti e per avere indicazioni precise sulle ore più indicate all’esposizione libera, si può consultare il bollettino del sole TV “Uv Index”, posto su alcune TV, quotidiani, e siti web, tra cui Rai uno, assieme alle previsioni meteo. Bollettino che indica da 0 a 12 i valori delle radiazioni solari in relazione alle condizioni atmosferiche del giorno. Ovviamente, più alto è l’indice maggiori dovranno essere le precauzioni da adottare, rapportandole con la sensibilità della propria pelle.

Non di rado si sente dire che i raggi ultravioletti sono pericolosi. Un’informazione errata, che deve essere spiegata, diffusa spesso ad arte da chi persegue altri interessi. I raggi ultravioletti sono indispensabili all’organismo umano. Troppi possono essere nocivi, ma la loro mancanza porta l’uomo ad avere problemi molto seri. E non è nemmeno vero che i raggi ultravioletti aumentano il rischio melanoma. “Che è un tumore – precisa il professor Umberto Veronesi – ma come tutti i tumori è legato ad un gran numero di fattori di rischio e sul rischio sole c’è un consistente dibattito scientifico. Ma la correlazione tra raggi ultravioletti e melanoma non è così certa e forte come si vuole far credere. Il melanoma nasce spesso in parti del corpo che non sono direttamente esposte al sole e sembra più comune in persone che stanno al chiuso rispetto a quelle che vivono all’aperto. Sul melanoma c’è ancora molto da studiare”.
La luce è costituita dalla combinazione dei diversi colori. I raggi ultravioletti sono radiazioni elettromagnetiche con frequenza superiore a quella delle radiazioni visibili; hanno proprietà fotochimiche e facilitano reazioni di ossidazione e decomposizione. Sono un potente battericida e vengono usati in fototerapia (elioterapia) e nella sterilizzazione delle acque. Il medico danese Nils Finsen, alla fine del 1800 salvò con cure fotochimiche della luce molti tubercolotici. Gli fu assegnato il premio Nobel.

Difficile avere dubbi: alla luce del sole e ai raggi ultravioletti è necessario esporsi d’abitudine, costantemente, all’aperto, possibilmente tutti i giorni, qualunque sia il tempo meteorologico. In zone d’ombra e a cielo coperto non è nemmeno necessario usare occhiali o filtri solari. Le molte persone che vivono costrette nella realtà metropolitana degli ambienti chiusi, sotterranei, dell’automobile, di abitazioni e uffici dalle cui finestre è impossibile vedere il cielo, violentano e mortificano pesantemente il loro fisico, soprattutto il sistema immunitario che si atrofizza e non riesce più ad attivarsi quando viene chiamato in causa. Così anche l’individuo potenzialmente sano indebolisce e soccombe, diventando facile preda della speculazione incondizionata dei mercati farmaceutici, tesi ad allargare il più possibile la sfera dei loro interessi e la dimensione degli affari. Certamente una vergogna che penalizza e mortifica anche i valori della ricerca scientifica finalizzata alla cura dell’uomo in difficoltà, non certo alla diffusione del terrorismo su certe patologie, per poi speculare in dimensione commerciale consigliando prodotti per la cura o la prevenzione e realizzare profitti i più ampi possibili.

Gli appassionati di sport e di turismo invernali, convinti frequentatori della montagna, conoscono bene i vantaggi dell’esposizione alla luce del sole e sono anche probabilmente informati su tempi e modi ai quali attenersi. Come, ad esempio, l’utilità di esporre più superficie epidermica possibile al sole. All’ombra togliere pure cappello e occhiali (magari anche le lenti a contatto) per assorbire nella forma più ampia possibile i raggi ultravioletti e ottenere i maggiori benefici.
Per chi fosse ancora all’oscuro di questa importante realtà, abbiamo voluto offrire alcune informazioni utili, per permettere loro di beneficiare correttamente, e gratuitamente, della luce del sole. Esporsi alla luce è un’esigenza fondamentale dell’uomo e deve diventare un’abitudine quotidiana diffusa e praticata il più possibile. Cercare la luce del sole ma anche quella dei colori più luminosi dentro casa, perché la luce, del sole e dei colori, consente al nostro organismo di ridurre molti degli effetti negativi con i quali il nostro fisico deve confrontarsi ogni giorno. Senza dimenticare il ruolo decisamente importante della luce nella produzione di testosterone, principale ormone sessuale maschile, indispensabile sia per l’uomo che per la donna. Se l’organismo umano ne produce in giusta misura aumenta la massa e la potenza muscolare, la forza di concentrazione e la memoria; aumenta anche l’energia, la vitalità e la sessualità.

Inoltre, l’esposizione alla luce diminuisce i problemi cardiovascolari e di conseguenza quelli legati alle patologie che possono portare all’infarto; migliora l’assorbimento del calcio e la solidità della struttura scheletrica.